L’energia prolifica di Shui (Acqua) come generatrice di paesaggio, territorio, insediamenti umani e storia trova un raro e prodigioso esempio attraverso un viaggio lungo l’acqua di laghi e fiumi in Svizzera: un itinerario mistico nel cuore dell’Europa a partire dai confini sudovest con Francia e Italia, fino al nordest al confine con la Germania e l’Austria.
Prima tappa del nostro viaggio lungo l’acqua è il lago Lemano, noto anche come Lago di Ginevra, con le sue acque profonde e le sue sponde che toccano la Svizzera e la Francia, un luogo di grande fascino che ha ispirato non solo poeti e scrittori, ma anche pensatori e spiriti inquieti. La sua storia esoterica, sebbene non legata a un’unica tradizione, si intreccia con eventi storici, simbolismi naturali e figure che hanno lasciato un’impronta profonda.

Uno degli episodi più celebri e carichi di valenza esoterica legati al Lago Lemano è l’origine del romanzo Frankenstein di Mary Shelley. Nell’estate del 1816, un’estate eccezionalmente fredda e piovosa, la giovane Mary si trovava in una villa sul lago insieme al poeta Percy Bysshe Shelley, Lord Byron e altri amici. Per ingannare il tempo, Byron propose una sfida: scrivere la storia di fantasmi più spaventosa. Mary Shelley seguendo la sua ispirazione a cavallo di un incubo, fece così nascere la storia di Victor Frankenstein, lo scienziato che crea un essere vivente con mezzi artificiali. Il Lago Lemano, in questo contesto, diventa lo scenario di una riflessione esoterica sull’etica scientifica, sul potere della vita e della morte, e sulla responsabilità della creazione. La storia tocca temi profondi come l’anima, la natura dell’uomo e il confine tra il divino e il profano, che sono al centro di molte dottrine esoteriche.
Sulle rive del lago, inoltre, soggiornò a lungo e trasse ispirazione per le sue opere anticonformiste Jean-Jacques Rousseau, famoso filosofo illuminista e ricercatore spirituale.
Come anche il lago di Costanza che troveremo più avanti, il Lemano è stato interpretato come un potente simbolo. In particolare come specchio dell’inconscio: le sue acque scure e profonde rappresentano l’inconscio, i segreti e le paure celate che affiorano in superficie solo in rari momenti. Inoltre può essere visto come confine e transizione: il lago è un confine naturale tra due nazioni, ma anche tra il mondo terrestre e quello acquatico, tra la realtà visibile e l’ignoto. È un luogo di transizione, dove si può meditare sul confine tra la vita e la morte, il passato e il presente.
Infine può essere interpretato come deposito di memoria: così come il fiume Reno (di cui parleremo più avanti), anche le acque del Lago Lemano hanno una memoria. Hanno accolto storie, amori, tragedie e segreti che, per chi ha la sensibilità per coglierli, si manifestano attraverso l’atmosfera del luogo.

La seconda tappa del nostro viaggio non si trova su un lago ma su una grande ansa del fiume Aar, affluente del Reno, che ha inciso ed eroso una superficie geologicamente antica sulla quale è sorta la capitale della Svizzera: Berna.
Come per tanti altri insediamenti umani antichi, ad esempio Roma sul Tevere o Varanasi sul Gange (vedi articolo: Tirtha, i punti di passaggio), il serpeggiare di un corso d’acqua è un indizio Feng Shui importante per capire dove l’energia del Drago d’Acqua rallenta per rilasciare il Qi benefico.

Berna si trova proprio incastonata in questa grande ansa dalla quale fluisce lo Sheng Qi che l’ha resa città capitale ricca e importante culturalmente, conosciuta per la sua architettura medievale e la sua efficiente amministrazione, con un ricco e affascinante passato esoterico. Molti dei suoi segreti sono celati nelle vie del centro storico, nei simboli scolpiti sulle facciate degli edifici e nelle leggende tramandate nei secoli.
Il mistero più famoso legato all’esoterismo di Berna riguarda l’alchimia. Si narra che nel corso del XVII secolo, un gruppo di alchimisti bernesi fosse riuscito a produrre la “pietra filosofale” e a tramutare il piombo in oro. La leggenda vuole che questo oro sia ancora nascosto da qualche parte in città, forse murato in una delle antiche cantine o seppellito in un luogo segreto.
L’influenza alchemica è visibile in diversi luoghi. Ad esempio, si ritiene che la celebre Zytglogge (Torre dell’Orologio) non sia solo un capolavoro di meccanica, ma anche un simbolo alchemico del tempo che trasforma la materia. Le sue figure in movimento e i simboli astronomici sono stati interpretati da alcuni come un percorso verso l’illuminazione spirituale e la trasmutazione interiore. Altri monumenti degni di attenzione sono la chiesa di San Pietro e Paolo, il palazzo Erlacherhof e le celebri fontane, portatrici di simboli esoterici come ad esempio la statua del “Kindlifresserbrunnen” (la Fontana dell’Orco mangia-bambini) che è stata interpretata come una rappresentazione del dio Crono o come un’allegoria della ciclicità della vita e della morte.

Terza e più spettacolare tappa del nostro viaggio è Sciaffusa (in italiano) o Schaffausen (in tedesco): le cascate più imponenti d’Europa lungo il mitico fiume Reno, intriso di una ricca e profonda storia esoterica. I suoi meandri, le sue rocce, le sue valli e le sue nebbie hanno ispirato miti, leggende e simbolismi che si sono stratificati nei secoli, specialmente nel suo tratto centrale, noto come Valle del Reno Romantico.
La leggenda più famosa e suggestiva legata al Reno è senza dubbio quella di Loreley: si tratta di una ninfa o sirena che, appollaiata su un’alta rupe a strapiombo sul fiume, incantava i marinai con il suo canto ammaliatore ma è l’Oro del Reno l’elemento centrale nell’esoterismo e nella mitologia del fiume. La leggenda, resa immortale da Richard Wagner nella sua opera “L’anello del Nibelungo”, racconta di un tesoro magico custodito da tre ninfe, le Figlie del Reno.
Fin dai tempi antichi, il Reno è stato visto come una frontiera, non solo geografica tra diverse popolazioni (Celti, Romani e Germani), ma anche spirituale. I Romani lo consideravano il loro “limes”, il confine tra la civiltà e il mondo barbarico. Per le tribù germaniche, invece, il fiume era un’entità sacra, un “padre Reno” venerato e temuto. Questa dualità di percezione ha reso il fiume un luogo di incontro e scontro di culture e credenze, un punto di forte energia dove si incrociavano la razionalità romana e la spiritualità mistica dei Germani.
In una celebre fiaba di Goethe, “Il serpente verde e la bella Lilia”, il fiume è un elemento cruciale, che rappresenta il confine tra il mondo sensibile e quello spirituale. Attraversare il fiume, con l’aiuto di un ponte magico, simboleggia il passaggio a una nuova consapevolezza. L’opera è ricca di simbolismo alchemico e massonico, con il Reno che rappresenta una linea di demarcazione tra l’illuminismo francese e la spiritualità tedesca.
Le cascate del Reno a Sciaffusa (Schaffhausen) possiedono una forte valenza simbolica e spirituale che le rende un luogo di grande interesse esoterico, mistico e spirituale.
Le cascate sono la più grande d’Europa per portata d’acqua. Questa forza incredibile, questo fragore costante e questa energia inarrestabile sono una manifestazione della potenza della natura.

La cascata rappresenta l’energia vitale, il Qi in movimento. È un luogo dove l’elemento acqua, simbolo di emozioni, purificazione e intuizione, si manifesta in tutta la sua potenza. L’incessante caduta dell’acqua simboleggia il caos primordiale, ma al tempo stesso la sua ripetitività e la sua immutabilità nel tempo rappresentano un ordine cosmico superiore. È un luogo dove si può percepire la dualità della creazione e della distruzione.
L’acqua, inoltre, è un potente agente di purificazione e trasformazione. Le cascate, con la loro azione continua di caduta e sollevamento di spruzzi, amplificano questo simbolismo.
Stare in prossimità delle cascate, ascoltare il loro suono e sentire gli spruzzi sulla pelle può essere visto come un rituale di purificazione. La forza dell’acqua lava via le impurità spirituali e le energie negative, lasciando l’individuo rinnovato.
Il tuffo simbolico nella massa d’acqua in caduta rappresenta una rinascita. Come l’acqua si disperde e si ricompone, così l’individuo può liberarsi del vecchio sé e rinascere a una nuova consapevolezza.

Ultima tappa del nostro viaggio attraverso l’acqua, proseguendo lungo il corso del fiume Reno, è costituita dalla città di Costanza situata sulla sponda occidentale dell’omonimo lago, al confine tra Germania e Svizzera, luogo intriso di storia e spiritualità.

L’evento più significativo nella storia della città è senza dubbio il Concilio di Costanza (1414-1418), che ha avuto un impatto duraturo non solo sulla storia religiosa, ma anche su quella esoterica e spirituale. Durante questo concilio fu condannato a morte il riformatore boemo Jan Hus, processato e bruciato sul rogo. Hus era un precursore di Martin Lutero e le sue idee, considerate eretiche, erano basate su una profonda spiritualità e su una critica alla corruzione della Chiesa. Il suo martirio lo ha trasformato in un simbolo di resistenza spirituale e di ricerca della verità, che risuona con i temi della gnosi e dell’individualismo religioso. Il luogo del suo rogo è ancora oggi un punto di pellegrinaggio per chi ricerca un’alternativa alla religione ufficiale.
Il Concilio stesso, con i suoi intrighi politici e religiosi, fu un “gioco di forze esoterico”. La lotta tra i vari papi e l’imperatore, le alleanze segrete e i tradimenti, riflettono una profonda dinamica di potere che va oltre la politica e tocca le corde del destino e della volontà.
Costanza è geograficamente posizionata in un luogo unico, dove il fiume Reno esce dal Lago di Costanza. Questa configurazione geografica ha ispirato leggende e ha caricato il luogo di un simbolismo potente in quanto questo lago, vasto e profondo, è stato spesso visto come uno specchio d’acqua che riflette il mondo celeste o come una porta verso il mondo sotterraneo. Le sue acque nascondono segreti e le sue nebbie hanno ispirato storie di spiriti e presenze misteriose. Il lago è un confine naturale, un luogo di transizione tra la terraferma e l’ignoto. Ritorna poi il tema del Reno come via di potere che qui riemerge, simboleggiando la vita che continua, il flusso del tempo e della coscienza. La sua presenza è un legame con la storia esoterica del fiume stesso, di cui abbiamo parlato in precedenza, con i suoi miti di oro, ninfe e forze primordiali.