L’equinozio d’autunno è un promemoria che la vita è un ciclo continuo di morte e rinascita, di luce e ombra. Onorare questo momento attraverso le grandi tradizioni significa onorare il flusso naturale dell’esistenza e trovare la bellezza e la saggezza nel cambiamento.
Ogni anno, mentre le giornate si accorciano e l’aria si fa più frizzante, la Terra raggiunge un punto di equilibrio perfetto. È l’equinozio d’autunno, un momento in cui il giorno e la notte hanno esattamente la stessa durata. Questo non è solo un evento astronomico, ma per molte tradizioni esoteriche e spirituali, rappresenta un potente portale, un’opportunità per riflettere, bilanciare le energie e prepararsi per il ciclo che verrà.

In Oriente: l’Equilibrio di Yin e Yang e le feste della Tarda Estate
Da un punto di vista energetico, l’equinozio d’autunno è il punto di equilibrio tra le energie solari (maschili, attive, yang) e quelle lunari (femminili, passive, yin). È il punto di svolta in cui l’energia yin inizia a predominare. Questo è un momento cruciale per l’equilibrio interiore. È come un’ultima occasione per connettersi con la propria forza solare e, al tempo stesso, per accogliere e onorare la saggezza dell’ombra, della quiete e della riflessione.
Questo equilibrio si riflette anche nei temi di vita e morte. La natura comincia a morire in superficie, ma questo è un processo necessario per rigenerarsi in profondità. Le foglie che cadono non sono un simbolo di fine, ma di liberazione. Esse si staccano dall’albero per nutrire la terra e preparare il terreno per una nuova fioritura. Allo stesso modo, l’equinozio ci invita a lasciare andare ciò che non ci serve più, che siano vecchie abitudini, pensieri limitanti o relazioni tossiche, per fare spazio al nuovo.
In Cina, la festa più importante e legata alla fine dell’estate e all’equinozio d’autunno è la Festa di Metà Autunno (Zhōngqiū Jié, 中秋节), conosciuta anche come Festa della Luna. Pur non coincidendo sempre esattamente con l’equinozio astronomico (che cade tra il 22 e il 24 settembre), la festa è celebrata il quindicesimo giorno dell’ottavo mese lunare, un periodo in cui la luna è particolarmente grande e luminosa. Per questo motivo, le celebrazioni sono strettamente connesse al raccolto e all’ammirazione della luna.
Astrologia e Feng Shui
Quest’anno il quadro astrale dell’equinozio autunnale presenta Giove e Luna angolari rispettivamente a ovest e a nord del Polo Celeste e l’opposizione Sole-Saturno, come riportato nei seguenti grafici:


Per equilibrare anche il microcosmo della nostra casa possiamo intervenire con il Feng Shui allineando all’equinozio le energie positive di piante e pietre, con particolare attenzione al potenziamento delle energie planetarie di Luna e Giove angolari, a ovest e nord.
La festa degli arcangeli
La connessione tra l’equinozio d’autunno e la festa di San Michele Arcangelo (e ora di tutti e tre gli arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele) è un esempio affascinante di come le tradizioni pagane e quelle cristiane si siano sovrapposte nel corso dei secoli. La data del 29 settembre, sebbene vicina all’equinozio, non è stata scelta a caso.
La ragione principale per cui la data è “slittata” rispetto all’equinozio (che cade generalmente il 22 o 23 settembre) è strettamente legata alla storia ecclesiastica e alla consacrazione di una basilica.
La figura di San Michele, come guerriero e protettore, è collegato archetipicamente alle divinità pagane associate al ciclo solare e alla protezione. Il suo ruolo di “guerriero” è affine a quello di divinità che combattono per il mantenimento dell’ordine cosmico.
Il Significato Simbolico dell’equinozio e i culti della Grande Dea Madre
L’equinozio d’autunno segna l’inizio della discesa verso l’oscurità. Il Sole, fonte di vita e di luce, inizia a cedere il passo alla notte, che diventerà progressivamente più lunga e profonda. Questo non è un declino, ma una transizione sacra. Simbolicamente, rappresenta il ritorno all’interno, l’invito a voltare lo sguardo dal mondo esterno e a concentrarsi sulla propria interiorità. È il momento di raccogliere i frutti del lavoro estivo, sia letteralmente che metaforicamente.
Le tradizioni pagane e neopagane celtiche lo celebrano come Mabon, la festa della seconda raccolta. Mabon è un momento di gratitudine per l’abbondanza ricevuta e di celebrazione del successo. È una fase di ringraziamento e di condivisione, ma anche di preparazione al letargo invernale. Le energie si spostano dalla crescita e dall’espansione (tipiche dell’estate) alla conservazione e alla protezione.
Nella storia mediterranea la fine dell’estate e del raccolto è strettamente legata a Demetra, la dea greca della fertilità, dell’agricoltura e del ciclo delle stagioni. Il legame più profondo è nel mito di sua figlia, Persefone. Durante l’equinozio d’autunno, Persefone torna negli Inferi per stare con Ade, il suo sposo. Il dolore di Demetra per la partenza della figlia causa l’arrivo dell’autunno e dell’inverno. Demetra smette di benedire la terra, che diventa sterile. Questo ciclo di morte della vegetazione e il suo ritorno in primavera simboleggia il ciclo eterno della vita, della morte e della rinascita. Pertanto, le feste celebrate durante l’equinozio servono a ringraziare Demetra per il raccolto appena concluso, onorare il suo ruolo nel ciclo agricolo e prepararsi per il periodo di riposo che arriva con l’inverno.

O Madre della Terra, Demetra,
i campi sono stati falciati,
il grano è stato raccolto,
i frutti sono maturi e dolci.
Ti onoriamo in questo equinozio,
dove il giorno e la notte si abbracciano in equilibrio.
Accetta la nostra gratitudine per la tua generosità.
Insegnaci a trovare la forza nel riposo,
la pace nel buio,
e la speranza nella promessa del ritorno della luce.
Che la nostra anima sia ricca come la tua terra.
Così sia.