Conferenza Feng Shui il 18 gennaio a Torino

18 gennaio 2017 h 21 a Torino via Rosmini 1 presso Sport and Mind conferenza Feng Shui di Fabio Petrella.

 

Conferenza Feng Shui

Conferenza Feng Shui basata su una sintesi delle origini storiche e culturali del Feng Shui con riferimento al Taoismo e ai suoi presupposti filosofici. Esempi pratici di applicazioni illustrati mediante proiezione di immagini di ambienti riequilibrati e arredati con design e criteri Feng Shui.

 

Le origini del Feng-Shui

 Il quadrato magico del Pa Kua e i trigrammi degli “I Ching”

 I numeri sono il mezzo appropriato per raffigurare i settori logici, le categorie concrete che compongono l’Universo. E se si pretende di raffigurarli conformemente alla loro essenza e  a quell’ordine costitutivo che lo Hong Fan chiama “i rapporti regolari degli esseri”, è con l’aiuto di disposizioni di numeri che vi si potrà arrivare. Scegliendo per essi questa  o quella disposizione che permetta di rappresentarsi i loro giochi , si potrà credere di essere riusciti a rendere l’Universo allo stesso tempo intelleggibile e regolabile.

Un ordinamento di numeri che secondo la Tradizione Cinese, fu affidato  a Yu il Grande, maestro forgiatore ed agrimensore, era rappresentato dai primi 9 simboli numerici disposte attorno al numero 5, emblema del posto supremo e centro dello Spazio.

Yu, per organizzare il mondo, lo percorse e misurò le 9 Montagne, i 9 Fiumi, le 9 Paludi, sistemando il suolo che si potè finalmente coltivare, vale a dire che esso fu ripartito in campi, che erano quadrati e divisi in 9 quadrati.

Questa immagine del mondo fu portata a Yu da una tartaruga. Se gli indovini possono conoscere per mezzo loro gli indizi efficienti che consigliano loro azioni efficaci, è perché esse partecipano della longevità dell’Universo – e se l’Universo le fa partecipare alla lunga vita, è perché prendono intimamente parte alla vita universale, vivendo strettamente rinchiuse in un ambiente modellato sul macrocosmo: il loro carapace, infatti, quadrato in basso, è rotondo in alto.

Gli indovini possono produrre da un carapace di tartaruga un ciclo completo di segni: 360 tipi di fenditure li informano sull’insieme delle circostanze di tempo e luogo nella parte alta, ma sono le divisioni della parte bassa dello scudo che permettono di interpretarle.

Queste ultime sono caratterizzate  da una linea assiale che va dal Dietro (Nord) al Davanti (Sud),la quale divide lo scudo in due metà che sono la Sinistra (Est) e la Destra (Ovest); a sua volta questo asse è tagliato da cinque tratti ortogonali, di cui il centrale più lungo, rappresentanti i cinque elementi. In questo modo lo spazio viene suddiviso in dodici settori, sei a Destra e sei a Sinistra e in 8 ambiti, i quali accoppiati per due formano quattro settori.

Così dopo aver disegnato una croce in modo da evocare una ripartizione per cinque, sebbene si operi distinguendo sei categorie, si arriva a distribuire lo Spazio – in cui si potranno specificare i 360 segni –solo in quattro zone (doppie).

La disposizione in quadrato magico ha suggerito ai tecnici del Ming t’ang, concepito proprio per evocare la disposizione a croce semplice, una struttura a cinque sale che rappresentano i 5 elementi e una corrisponde al Centro ed è perno del Tempo , mentre le altre quattro rappresentano gli Orienti e le Stagioni reali.

Il Totale (360) delle circostanze di tempo e luogo, che condizionano i lavori degli indovini, può essere dunque evocato sia dividendo in settori lo scudo divinatorio, sia anche disponendo i numeri in quadrato.

 

 

 

Notizie tratte da “Il pensiero cinese” di Marcel Granet, edizioni Adelphi